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Stress da lavoro, cause e rimedi.

Le persone parlano di lavori stressanti, turni stressanti, ambiente di lavoro stressante, tuttavia la causa dello "stress lavoro correlato", come si dice oggi, è una sola oppure ce ne sono diverse?

Stress da lavoro

Parlare di stress da lavoro significa attribuire la condizione di stress al lavoro, tralasciando fattori “esterni” al lavoro vero e proprio oppure al posto di lavoro in generale.

Stress e lavoro sono diventati sinonimi per milioni di noi al punto che è “normale” essere stressati quando si rientra a casa dopo il lavoro anche perché la mente è spesso occupata a rimuginare su fatti accaduti sul luogo di lavoro, ai rapporti personali fra colleghi, ecc.

Se il tuo lavoro non è causa di stress psico-fisico sei una persona super fortunata o super consapevole che ha trovato un lavoro gratificante al 100%, che si tratti di un impiego o di un lavoro indipendente.

Le persone parlano di lavori stressanti, turni stressanti, ambiente di lavoro stressante, tuttavia la causa dello “stress lavoro correlato”, come si dice oggi, è una sola oppure ce ne sono diverse?

Perché un lavoro è stressante?

Ci sono molti fattori che possono contribuire allo stress da lavoro, tra i quali:

  • Carico di lavoro: avere troppo lavoro da fare, scadenze ravvicinate o dover lavorare per lunghe ore può causare stress.
  • Ruolo ambiguo: obiettivi ambigui, ruoli e responsabilità poco chiari o una comunicazione poco chiara possono portare a confusione e stress. Quando le persone non ricevono istruzioni dettagliate spesso rinunciano a chiedere chiarimenti se l’ambiente di lavoro non è di aiuto.
  • Rapporti di lavoro insoddisfacenti: colleghi difficili, conflitti con i supervisori e superiori e la mancanza di supporto da parte dei colleghi sono una delle principali cause di stress, come abbiamo già visto sull’articolo dedicato alla meditazione relazionale.
  • Insicurezza del posto di lavoro: la paura della perdita del lavoro o l’incertezza sulle prospettive di lavoro future possono essere molto stressanti, specialmente quando il nucleo familiare può contare, anche temporeamente, su uno stipendio soltanto.
  • Mancanza di controllo: sentirsi come se non si avesse voce in capitolo nelle decisioni che influiscono sul proprio lavoro o sentirsi oggetto di “micromanagement” può essere molto stressante. Il termine anglosassone indica uno stile manageriale nel quale manager o supervisori, osservano da vicino e/o controllano il lavoro del proprio subordinato o impiegato in modo quasi ossessivo. Ha un’accezione negativa ma che viene “spacciata” per uno “strumento” con risvolti positivi.
    Dal punto di vista del “sorvegliato”, invece, questa condizione può causare disturbi mentali che possono tradursi in vere patologie o indurre a cambiare posto di lavoro.
  • Scarso equilibrio tra lavoro e vita privata: quando il lavoro richiede troppo tempo ed energia, può essere difficile mantenere un sano equilibrio tra lavoro e vita personale. La perdita di vitalità e motivazione sono il primo effetto, seguito da decisioni che, in alcuni casi, possono compromettere anche l’intera vita familiare.
  • Insoddisfazione sul lavoro: sentirsi insoddisfatti, sottovalutati o non apprezzati nel proprio lavoro può portare a stress cronico le cui conseguenze sono evidenti. Il “quiet quitting” è una di quelle. Il termine non significa “abbandono silenzioso del posto di lavoro”; si riferisce ai dipendenti che decidono di non impegnarsi nel loro lavoro più di quanto sia assolutamente necessario.

Altre cause di stress da lavoro comprendono:

  • Ambienti ad alta pressione: i lavori che comportano decisioni ad alto rischio o hanno un alto livello di responsabilità possono essere molto stressanti, soprattutto se c’è poco spazio per l’errore o se le conseguenze del fallimento sono gravi.
  • Distribuzione di compiti: in alcuni casi, una distribuzione non uniforme del carico di lavoro tra i colleghi può causare risentimento e stress.
  • Esigenze fisiche: i lavori impegnativi per l’organismo o che espongono i lavoratori ad ambienti pericolosi possono essere molto stressanti, soprattutto se il trattamento economico e l’ambiente non sono gratificanti.
  • Esigenze emotive: i lavori che richiedono un alto livello di lavoro emotivo, come quelli nel settore sanitario o del servizio clienti, possono essere emotivamente faticosi e portare al burnout.
  • Pendolarismo: dover percorrere lunghe distanze per andare al lavoro può essere faticoso e stressante, soprattutto se comporta lunghi soste nel traffico o sui mezzi pubblici, ritardi e disservizi nei trasporti.

Questi sono solo alcuni esempi aggiuntivi di fattori che possono contribuire allo stress correlato al lavoro.

Tuttavia è importante notare che l’esperienza di stress sul lavoro di ognuno è unica e ciò che una persona trova stressante potrebbe non esserlo per un’altra persona.

Quali sono i lavori più stressanti fuori dall’ufficio?

Siamo portati a credere che il lavoro d’ufficio sia la condizione “standard” per molti, dimenticando che la produzione, trasformazione e logistica in genere, sono ancora largamente gestite da esseri umani.

I lavori al di fuori dell’ambiente d’ufficio possono essere fisicamente impegnativi, emotivamente faticosi o richiedere ai lavoratori di affrontare situazioni ad alto rischio.

Ecco alcuni esempi di lavori che sono spesso considerati più stressanti dei lavori d’ufficio anche se di recente abbiamo citato le ricerche che indicano come tali attività svolte da donne comportano il maggior numero di disturbi alla schiena ed alle articolazioni:

  • Soccorritori: gli agenti di polizia, i vigili del fuoco e i paramedici spesso affrontano situazioni altamente stressanti,
  • Operatori sanitari: medici, infermieri e altri operatori sanitari spesso lavorano per lunghe ore, in situazioni emotivamente difficili.
  • Lavoratori edili: sono compiti che richiedono fatica fisica; condizioni meteorologiche estreme e l’esposizione a materiali pericolosi possono esigere un gran dispendio di energia fisica e mentale.
  • Lavoratori dei trasporti: richiedono la guida su lunghe distanze o l’utilizzo di macchinari pesanti, come camionisti, autisti di autobus e piloti, il rischio di incidenti e la necessità di rimanere vigili per lunghi periodi è fonte di grande tensione.
  • Assistenti sociali: i lavori che comportano l’aiuto alle persone vulnerabili, come i bambini o gli anziani, sono certamente impegnativi dal punto di vista psico-fisico e richiedeno un alto livello di empatia.

Stress da lavoro in ufficio.

Abbiamo già scritto di uno degli ambiti più difficili della nostra vita: quello delle relazioni.

Per approfondire: Mindfulness Relazionale a Ravenna, il primo corso.

Il lavoro d’ufficio sembra l’ambiente dove più facilmente, insieme all’ambito familiare, si manifestano conflitti, incomprensioni che scatenano rabbia, invidia, ansia, depressione e, naturalmente, un elevato grado di stress psico-fisico.

Sebbene i lavori d’ufficio, in genere, non siano causa di pericoli fisici o condizioni meteorologiche estreme, possono comunque essere stressanti per una serie di ragioni.

Alcuni esempi di lavori d’ufficio ci aiuteranno a riconsiderare alcune professioni che, a prima vista, sembrano godere solo di vantaggi:

  • Servizi finanziari: i lavori nel settore finanziario, spesso comportano situazioni di alta pressione e lunghe ore di lavoro.
  • Servizio clienti: avere a che fare con clienti arrabbiati e maleducati può essere emotivamente faticoso, reclami o richieste non sempre provengono da persone disponibili e gentili perciò è richiesta una grande dose di autocontrollo e il più alto livello di consapevolezza possibile per non rischiare un esaurimento nervoso.
  • Servizi legali: avvocati e paralegali possono dover affrontare casi ad alto rischio, scadenze ravvicinate e un grande carico di lavoro. Non tutta la clientela è disponibile ed affabile e la gestione di queste relazioni umane può essere particolarmente snervante.
  • Tecnologia: i lavori nel settore tecnologico possono richiedere lunghe ore trascorse nella più totale immobilità difronte a monitor e la tensione nervosa conseguente alla necessità di una costante formazione, tutte situazioni che si aggiungono ad uno dei più alti livelli di turnover professionale.
  • Vendite: il raggiungimento degli obiettivi e delle quote di vendita può essere molto stressante, venditori e rappresentanti possono dover affrontare giornate interamente “negative” dal punto di vista professionale e doverne sopportare le conseguenze in termini di insicurezza del posto di lavoro.
  • Ruoli amministrativi: il personale di supporto, come gli addetti alla reception o gli assistenti amministrativi, può dover affrontare un volume elevato di compiti e richieste che un occhio esterno raramente valuta come stressanti. Bassi livelli salariali e una quantità di compiti superiore alle condizioni contrattuali, sono spesso causa di abbandono del posto di lavoro con ripercussioni sullo stato mentale degli individui, in un ambito, peraltro, quasi interamente delegato alle donne.

L’esperienza di stress da lavoro di ogni individuo varia a seconda delle circostanze uniche e dei tratti della personalità, anche se possiamo raggrupparle poiché milioni di individui condividono il medesimo stile di vita.

Soffro di stress da lavoro, cosa devo fare?

A questo punto dovremmo anche domandarci perché le persone cambiano lavoro: per ottenere salari più alti o per cercare migliori condizioni di lavoro anche a parità di trattamento economico?

Dovremmo anche chiederci se queste due scelte sono in grado di ridurre o eliminare lo stress lavoro correlato.

La risposta sembra scontata. Sia i salari più alti che le migliori condizioni di lavoro possono essere fattori motivanti per cambiare lavoro, ma la decisione dipende in ultima analisi dalle priorità e dai bisogni dell’individuo.

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Tuttavia, collegare il proprio benessere psico-fisico, il miglioramento dei rapporti familiari e, in ultima analisi, il miglioramento della propria vita e del grado di felicità a uno stipendio più alto o al cambiare luogo di lavoro, sappiamo che non è mai la scelta migliore.

Altri cambiamenti sono necessari e non riguardano mai fattori esterni a noi, bensì sono strettamente connessi al nostro “mondo” interiore.

Molto spesso, infatti, si tende a “incolpare” l’ambiente esterno, le condizioni o i rapporti che viviamo nell’ambiente di lavoro, dimenticando che la reale sofferenza che ne deriva risiede solo dentro di noi, nel nostro fisico e nella nostre tonalità emotive.

Lavorare su noi stessi, sulle nostre emozioni, percepirle nel loro manifestarsi o evoluzione, ascoltare il corpo e ciò che “comunica” diventano l’unico modo per interrompere il circolo vizioso dello stress che prende dapprima la parte fisica a livello metabolico, passando poi alle emozioni e infine ai pensieri.

Interrompere la “reazione da stress” e scegliere di dare, invece, una risposta può essere salvifico.

In conclusione, non ci resta che trovare il modo per non reagire, in modo spesso inconsapevole e automatico allo stress da lavoro, eliminandolo alla radice quando è possibile, cioè quando sussistono tutte le condizioni per comprendere le cause dello stress e adoperarsi per modificarle.

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Operatore e Insegnante di Shiatsu I.R.T.E.
Istruttore A.I.M. di protocolli mindfulness based (MBSR) per privati e aziende.

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