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Come smettere di pensare troppo

Smettere di pensare troppo richiede pratica e impegno costante. Tuttavia il segreto non è cercare di smettere di pensare o svuotare la mente. La mente produce pensieri continuamente. La soluzione è de-potenziare il pensiero disidentificandosi da esso. In questo articolo vediamo le cause dell'overthinking e come "staccare la spina" per imparare a pensare creativamente e non essere sopraffatti da ansie, paure e preoccupazioni.

Come smettere di pensare troppo - Disegno che rappresenta un umano appoggiato a un tavolo con tanti colori di sfondo che rappresenta l'eccessivo uso della mente.

Pensare troppo fa male. Filosofi e pensatori del passato ne hanno scritto e dibattuto e oggi si ripresenta come una moda per vendere libri e guide.

Lo ripetiamo ad ogni piè sospinto anche se, nella vita quotidiana, non ci accorgiamo di usare parole che dimostrano quanto, in reatà, pensiamo troppo, pensiamo eccessivamente e siamo concentrati su un unico pensiero ricorrente.

Essere concentrati significa pensare intensamente a qualcosa evitando le distrazioni: è il ritornello che milioni di mamme e insegnanti ci ripetono fin dai primi anni di scuola.

“Non ti concentri abbastanza!”
“Concentrati su quello che devi fare altrimenti farai degli errori!”
“Suo figlio fatica a restare concentrato durante le lezioni.”

Prima di colpevolizzare mamme e insegnanti che usano un linguaggio che a loro volta hanno appreso involontariamente, riflettiamo un attimo su quante volte noi stessi pronunciamo frasi come queste:

  1. Ho troppe cose a cui pensare.
  2. Fai le cose senza pensarci.
  3. Devo riflettere meglio su questa cosa.
  4. Devo pensarci a fondo.
  5. A forza di pensare mi è venuto mal di testa.
  6. Mi giudicano una persona irriflessiva.
  7. Devo imparare a pensare di più prima di prendere decisioni importanti.
  8. Penso troppo alle opinioni degli altri.
  9. Penso talmente ai miei problemi che mi perdo i pochi momenti di felicità.
  10. Ho passato tutta la notte a pensare a quella conversazione.
  11. Penso così tanto al futuro che non mi rendo conto del tempo che passa.
  12. Mi ritrovo spesso a rimuginare sugli errori del passato.
  13. Sono una persona molto riflessiva.
  14. Penso sempre due volte prima di agire.
  15. Smetti di pensare costantemente alle cose negative e pensa di più a quelle positive.
  16. Penso sempre a come sarebbe la mia vita se …
  17. Ci ho pensato tutto il giorno e non ho trovato la soluzione.
  18. Ci penso spesso ma non riesco a capire perché si comporta così.
  19. Pensaci bene e vedrai che trovi la soluzione.
  20. Penso spesso a quello che ci siamo detti.

Non lo trovi anche tu un tantino paradossale? Ripetiamo a noi stessi di pensare di più e spingiamo gli altri a fare altrettanto ma cerchiamo su Google libri su come smettere di pensare troppo.

La nostra mente è costantemente in azione, vagando tra passato e futuro, creando dubbi e ansie e, soprattutto, aggiungendo giudizi e considerazioni inutili che aumentano enormemente la tensione emotiva peggiorando la condizione di stress in cui viviamo.

Quindi, come non pensare troppo? Come smettere di preoccuparci eccessivamente?

Per approfondire leggi anche Perché le persone sono più infelici e stressate che mai?

Come smettere di pensare troppo?

La prima cosa da fare è la più ovvia ma, per alcuni, quella che richiede più pazienza e volontà: essere consapevoli del fatto che pensiamo troppo.

Cerchiamo di capire la differenza tra pensare creativamente, progettualmente e pensare troppo aggiungendo considerazioni superflue o rimuginando sempre sugli stessi argomenti.

Pensare a qualcosa che abbiamo deciso di fare l’anno prossimo o il mese prossimo non vuol dire pensare troppo.

Valutare le attività da svolgere per raggiungere un obiettivo, imparare a fare una cosa specifica o creare qualcosa, richiede di dedicare la nostra attenzione solo a ciò che dobbiamo fare in pratica.

Quando, oltre a pianificare un’attività futura, aggiungiamo timori, ansie, paure, domande inutili, congetture su dettagli insignificanti per la buona riuscita di un compito ecco che abbiamo iniziato a pensare troppo.

Quando pensiamo sempre alla stessa cosa analizzandola da mille punti di vista diversi, anche in questo caso siamo in overthinking.

L’overthinking ha preso il sopravvento e siamo entrati in un vortice di pensieri su eventi che molto probabilmente non si verificheranno mai o che non possiamo più modificare.

Aggiungere un piccolo ombrello all’elenco di cose da mettere in valigia anche se stiamo pianificando un viaggio nel deserto, non significa pensare troppo. È solo una scelta basata sul fatto che se partiamo in autunno, potrebbe piovere il giorno della partenza o del ritorno.

“Il vero pensatore non è colui che pensa troppo, ma colui che pensa in modo creativo e agisce di conseguenza.” – Albert Einstein

Pensare troppo è un’abitudine che abbiamo consolidato nel corso di tutta la vita, perciò, come alcune abitudini, richiede impegno e costanza per essere modificata.

Tuttavia, c’è una buona notizia per chi vuole impegnarsi in questo percorso.

Quando riuscirai a riconoscere che non sei più preda di pensieri ricorrenti, non stai giudicando ogni piccolo dettaglio, ogni gesto, ogni cosa sulla quale il tuo sguardo si posa, in quel momento proverai una calma interiore, una pace completa e, soprattutto, la vera gioia di chi non è prigioniero dell’incessante lavoro della mente.

Questo è il secondo passo da fare: iniziare a guardare ogni cosa senza giudicarla, senza aggiungere considerazioni a “ciò che si manifesta”.

Stai preparando il caffè?

Non farti assalire dall’ansia se resta solo una cialda, non criticarti se hai dimenticato di comprarle.

Quindi come possiamo affrontare l’overthinking?

Ho già detto che pensare troppo fa male ma come cambiare questo comportamento automatico? Ecco alcune riflessioni.

  1. Il problema non è quasi mai il problema. Nella quasi totalità dei casi, il problema sono le nostre considerazioni, i nostri giudizi, i pensieri che aggiungiamo alla realtà. Il problema è la nostra reazione a un problema che causa ansia, frustrazione, stress. Attenzione: il problema non siamo noi. Anche questo atteggiamento è fonte di ansia e stress. Il problema è il modo in cui noi affrontiamo un problema che è solo l’1% di ciò che accade. Tutto il resto dell’insoddisfazione, della sofferenza, della preoccupazione è causato dalla nostra reazione emotiva.
  2. Non intaccare la tua autostima. Non lasciare che la prima reazione al problema sia farti pervadere dal pensiero “non sono abbastanza” attivando, subito dopo, un flusso di pensieri condizionati e involontari. Pensa una soluzione alla tua portata e non giudicarti negativamente solo perché vorresti fare qualcosa ma non puoi per ragioni pratiche.
  3. Nessuna soluzione può emergere dal pensare troppo. Farsi venire il mal di testa per cercare una soluzione a un problema non ha mai portato a niente. L’ansia non porta a trovare soluzioni, così come la depressione, lo stress, l’autocommiserazione: nessuna di queste cose ti avvicina alla soluzione. Nel silenzio, nella calma, col tempo, quando la mente è immobile come un lago le risposte arrivano.
  4. Vivere nel passato o nel futuro genera le voci nella mente. Pensare al passato e al futuro per quel tanto che basta a prendere decisioni nel presente è più che sufficiente. Rimuginare involontariamente sul passato e temere il futuro genera una quantità enorme di pensieri, spesso ricorrenti, che determinano una sofferenza costante e profonda che ci domina anche quando non ne siamo consapevoli.
  5. Osserva il tuoi pensieri. Non tutti i pensieri sono utili. Anzi, pochi lo sono veramente quando ci lasciamo sopraffare dalle voci nella mente. Pensare eccessivamente genera storie, narrazioni, immagini che sono lo specchio delle nostre insicurezze, preoccupazioni, paure. Per questo non devi credere a tutto ciò che si agita nella tua mente. Impara a valutare la qualità dei tuoi pensieri e quando sono involontari e inutili, lasciali andare per la loro strada.
  6. Arrenditi. Darsi per vinti, mollare, essere sconfitti. Arrendersi nella nostra società è diventato il contrario di ciò che ci viene insegnato fin da piccoli: lottare e vincere. Invece, arrendersi vuol dire accettare cio che è, accettare i nostri limiti di esseri umani, la nostra incapacità di conoscere e comprendere tutto e l’impossibilità di controllare tutto, cominciando dal tempo. Viviamo nella società in cui molti sono convinti di poter imparare, conoscere e trovare risposte a tutto grazie alla tecnologia. Accettare di non sapere conduce a ridurre il pensare eccessivo che spesso aumenta solo i dubbi.
  7. La tua salute psicofisica inizia nella tua mente. Puoi fare attività fisica per mantenere la mobilità, puoi seguire un regime alimentare per nutrire il tuo corpo nel modo più sano, ma la vera salute inizia dalla qualità dei tuoi pensieri. Pensare troppo innesca una quantità di reazioni da parte del corpo che possono condizionare la tua vita in ogni ambito fino a generare patologie croniche. Se accetti che la nostra mente è un tuttuno con il corpo, impara a mantenere in salute l’intero organismo iniziando dalla mente.

Smettere di pensare troppo richiede pratica e impegno costante.

Il segreto non è cercare di smettere di pensare o di svuotare la mente!

La mente è destinata a produrre pensieri in continuazione. Io stesso dopo decenni di pratica meditativa ho un costante ribollio mentale!

Il segreto, dicevo, è de-potenziare il pensiero disidentificandosi da esso. Tu non sei il tuo pensiero! La mente produce i suoi oggetti indipendentemente dalla tua volontà. Hai mai provato a dirti: ora smetto di pensare! Cosa succede? E’ una battaglia persa! 

Non illudiamoci che basti un corso gratis su Youtube per imparare a controllare respiro e pensieri per credere di aver cambiato la nostra abitudine a pensare in modo compulsivo, inconsapevole ed eccessivo.

In conclusione, prendendo in considerazione i consigli descritti sopra, potrai iniziare a sviluppare una mentalità più calma e centrata sul presente, permettendoti di goderti la vita in modo più consapevole.

Ricorda che è un processo, quindi sii paziente con te stesso/a e con il tuo progresso.

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Operatore e Insegnante di Shiatsu I.R.T.E.
Istruttore A.I.M. di protocolli mindfulness based (MBSR) per privati e aziende.

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